Pianificazione Strategico-Finanziaria significa tradurre le logiche di valore e rischio finanziario in strategia d’impresa. Valutare la posizione attuale dell’azienda, capire da dove è venuta, progettare dove portarla, con un obiettivo guida: creare valore gestendo il rischio.
Il modello proposto si basa su due metodologie consolidate, l’analisi del Valore e l’analisi del Rischio:
– Analisi del Valore: si utilizza una versione ampliata del metodo basato sui multipli di Ebitda, che consente di mettere in relazione tutte le principali variabili economico-finanziarie dell’azienda con il loro contributo alla creazione di valore, riassumibile nella formula del Valore Finanziario “Ebitda x Multiplo – Debito Finanziario” e nell’Indice Finanziario di Valore (IFV) che parametra il Valore Finanziario ai Ricavi.
– Analisi del rischio: è condotta attraverso il Rating, un giudizio di solvibilità finanziaria richiesto dagli accordi bancari di Basilea. Il rating è anche una tecnica di lettura del bilancio, obbligatoria nel sistema bancario. E’ importante, quindi, che l’azienda sappia leggere il proprio bilancio come chi la giudica dall’esterno, anche in considerazione dell’annunciata riforma della crisi d’impresa e delle cd. “Procedure di Alert”.
La Pianificazione Strategico-Finanziaria sottende ad una visione integrata dell’impresa nel suo contesto competitivo e, per tale motivo, è applicabile a tutti i soggetti che entrano in contatto con la stessa:
Competitors: misurando in termini di valore e rischio le strategie dei competitors si può comprendere meglio il proprio mercato di riferimento, attraverso mappe competitive sulle quali posizionarsi, misurarsi e progettarsi.
Clienti: applicare le logiche di valutazione del rischio al proprio portafoglio clienti per misurarne e gestirne il rischio in maniera sia difensiva che proattiva.
Fornitori: valutare il rischio del portafoglio fornitori. Collegare la solidità finanziaria del fornitore con la sua rilevanza strategica per l’impresa (grado di sostituibilità).